Tuesday, 23 December 2008
Sette anni
Grazie alla casa nuova, siamo finalmente riusciti a organizzare per F. una festa di compleanno come si deve, con più di 15 bimbi, partita a pallone, torte, regali, e caccia al tesoro. È stato perfino divertente!
S.
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Caccia al tesoro
Magari un giorno F. vuole rileggerla:
Caccia al tesoro!!
REGOLE: restate sempre tutti insieme; non correte; ascoltate quello che dice IL CAPO; quando il CAPO dice silenzio, vuol dire SILENZIO; quando il CAPO dice FERMI vuol dire FERMI!!!!; non andate nei punti pericolosi e ripidi; quando troverete il tesoro, lo dividerete in parti uguali.
SUGGERIMENTI: Troverete vari biglietti che vi condurranno, uno dopo l’altro, mistero dopo mistero, fino al TESORO. Bussola, metro e lavagna potrebbero esservi utili; ma sopratutto usate la fantasia, divertitevi e conservate tutti i biglietti che trovate...
0. Siamo al punto zero. Incomincia la caccia. Ma non dimenticatevi che siamo al punto zero...
1. Prima tappa: questa è facile. Guardate alla base del susino. Suggerimento: il susino fa le susine, dette anche prugne. Quest’anno ne ha fatte pochissime, e F. dovrebbe ricordarsene…
2. Benissimo. Ora si fa più difficile. Guardate verso Nord-Est. (sapete, vero, dov’è il Nord-Est?) Ce ne sono tre gruppi, due di tre e uno di due. Guardate BENE sotto a quello più in alto...
3. Altra tappa. Dovete risolvere un anagramma: ELMO... (sì, ce ne sono due… il vostro è quello più lontano dalla tappa 1...) E guardate in alto...
4. Bravi, mi avete trovato! Il prossimo passo è più difficile. Dovete spostarvi di 25 metri (saranno circa 40 passi) verso Est. Vi troverete vicino a un albero con il tronco grosso e tanti rami “spettinati”. Guardate bene nei buchi nel tronco...
5. Ora dovete tornare, senza correre, da dove siete partiti. E cercate queste lettere: ** *** **. E guardate bene sotto alle... rrrr... Suggerimento: sapete la canzone “La macchina del capo ha un buco...”?
6. In una delle tappe precedenti erano 8; ora sono 10. Guardate di fianco al primo, ma a partire dall’alto... Suggerimento: verso Nord-Nord-Est...
7. Altro anagramma: ELMORAGNO. Questo è più difficile; forse è meglio se usate la lavagna... Quando capite cos’è, andategli vicino e guardate all’altezza dei vostri occhi…
8. Cari esploratori, siete stati proprio bravi. Ma ora viene la prova più misteriosa, la penultima. Ancora un anagramma, ma misterioso. Per riuscire a risolverlo vi dico solo una parte delle lettere: ROR. Per trovare le altre dovete disegnare una mappa delle prime cinque tappe (e del punto zero), numerarle e CONGIUNGERLE CON DELLE LINEE. Apparirà un disegno che vi indicherà le altre lettere dell’anagramma...
9. UAU, ce l’avete fatta. Siete stati proprio bravissimi! Ora manca solo un piccolo indovinello… Cercate una specie di scatola argentata in cima a un palo nero alto circa un metro e mezzo. Suggerimento: c’è anche una bandierina rossa... IL TESORO È LÌ!!!
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Thursday, 4 December 2008
PRIN 2008
Senz'altro nell'università italiana ci sono cose che non vanno: cervelli (e corpi) che emigrano, nessuno che immigra, concorsi "truccati", meccanismi di reclutamento farraginosi, mancanza di valutazione, valutazioni sbagliate, ecc. Ma c'è anche altro.
Ogni anno (a parte qualche... ritardo, ma facciamo finta di niente) il... generoso ministro per l'università e la ricerca bandisce il cosiddetto progetto PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale). Nel 2008 il PRIN ha un budget totale di quasi 96 milioni di euro. In Italia siamo circa 60.000 docenti universitari "strutturati" (ordinari, associati e ricercatori); poi ci sono almeno altrettanti "non strutturati" che non possono fare domanda (precari, dottorandi, assegnisti di ricerca, ecc.)
Semplice calcolo: quanto tocca in media a ogni ricercatore italiano?
96.000.000 / 60.000= 1.600 euro considerando solo gli strutturati
96.000.000 / 60.000 / 2 = 800 euro considerando tutti
Certo, questi sono finanziamenti a progetto, non a pioggia, e quindi questo calcolo lascia un po' il tempo che trova. Però vorrà pur dire qualcosa...
Senz'altro nell'università italiana ci sono cose che non vanno. Questa è una di quelle.
P.S. Una considerazione: con un progetto europeo si viene finanziati per cifre dell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro. Cosa mi conviene fare? Cercare di vincere un PRIN all'anno per 100 volte o un progetto EU per una volta?
S.
Ogni anno (a parte qualche... ritardo, ma facciamo finta di niente) il... generoso ministro per l'università e la ricerca bandisce il cosiddetto progetto PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale). Nel 2008 il PRIN ha un budget totale di quasi 96 milioni di euro. In Italia siamo circa 60.000 docenti universitari "strutturati" (ordinari, associati e ricercatori); poi ci sono almeno altrettanti "non strutturati" che non possono fare domanda (precari, dottorandi, assegnisti di ricerca, ecc.)
Semplice calcolo: quanto tocca in media a ogni ricercatore italiano?
96.000.000 / 60.000= 1.600 euro considerando solo gli strutturati
96.000.000 / 60.000 / 2 = 800 euro considerando tutti
Certo, questi sono finanziamenti a progetto, non a pioggia, e quindi questo calcolo lascia un po' il tempo che trova. Però vorrà pur dire qualcosa...
Senz'altro nell'università italiana ci sono cose che non vanno. Questa è una di quelle.
P.S. Una considerazione: con un progetto europeo si viene finanziati per cifre dell'ordine di qualche centinaio di migliaia di euro. Cosa mi conviene fare? Cercare di vincere un PRIN all'anno per 100 volte o un progetto EU per una volta?
S.
F.
- Papà, giochiamo un po' con la ricetrasmittrice...
...
... ricetrasmittente?
- No, no, "ricetrasmittrice" è più bello.
Oltre a ricevere e trasmettere, mittricia pure.
S.
...
... ricetrasmittente?
- No, no, "ricetrasmittrice" è più bello.
Oltre a ricevere e trasmettere, mittricia pure.
S.
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Friday, 21 November 2008
Tuesday, 30 September 2008
58 anni fa
Oggi ho ricevuto un email che riportava questo discorso:
S.
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"Sono tempi bui, ancora peggio se pensiamo ai nostri figli... A dire il vero, forse qualche speranza c'è: 58 anni fa non c'era il Web, non c'era la "globalizzazione" (qualsiasi cosa sia), insomma era più difficile confrontarsi con il resto del mondo. Oggi uno studente può decidere in modo abbastana semplice e naturale di andare a studiare all'estero, piuttosto che in una scuola (università?) privata. Certo che però un paese che "costringe" a pensare in questo modo è un paese veramente... triste.
Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950.
S.
Monday, 29 September 2008
F.
Ho cominciato la scuola male.
Alla fine la maestra mi ha messo la nota.
Cerco di fare il bravo in questi giorni.
Che noia non fare matematica, scienze, informatica e italiano però forse riesco a non annoiarmi.
F.
Alla fine la maestra mi ha messo la nota.
Cerco di fare il bravo in questi giorni.
Che noia non fare matematica, scienze, informatica e italiano però forse riesco a non annoiarmi.
F.
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spettacolo
Wednesday, 17 September 2008
F.
Sottotitolo: Il solito spettacolo.
- A me piace fare il bagno nella vasca perché infilo la doccia sott'acqua e mi faccio il... il litromassaggio.
- Una mela al giorno toglie il medico di... ritorno.
S.
- A me piace fare il bagno nella vasca perché infilo la doccia sott'acqua e mi faccio il... il litromassaggio.
- Una mela al giorno toglie il medico di... ritorno.
S.
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Wednesday, 30 July 2008
Friday, 25 July 2008
Medio-Man
Che vergogna... per l'Italia, intendo.
Belle sono anche le dichiarazioni dei politici italiani:
- ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli "La pubblicità della Ryanair è volgare ed offensiva". Ah, la pubblicità; mica il gesto.
- Castelli: "Mi auguro che arrivino immediatamente le scuse dei dirigenti". Scuse per cosa?
Io già volavo con Ryanair, e non volavo con Alitalia. Ora a maggior ragione.
S.
Belle sono anche le dichiarazioni dei politici italiani:
- ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli "La pubblicità della Ryanair è volgare ed offensiva". Ah, la pubblicità; mica il gesto.
- Castelli: "Mi auguro che arrivino immediatamente le scuse dei dirigenti". Scuse per cosa?
Io già volavo con Ryanair, e non volavo con Alitalia. Ora a maggior ragione.
S.
Prenotazioni
Antefatto: mercoledì prenoto telefonicamente con una nota compagnia di autonoleggio (che comincia con AV e finisce con IS) un furgone per il sabato-domenica, da ritirare il sabato mattina ore 8:30. Venerdi' pomeriggio ore 17:00 ca. mi telefonano dall'autonoleggio dicendo: "Il furgone non c'è, ha avuto un problema. Non ne abbiamo altri. Arrivederci."
CO-OOOOSA?
Imbufalito provo a ritelefonare. E poi ritelefono di nuovo. Chiedo che mi passino un responsabile. Un certo "Signor Paolo" (0434 21925). Vi risparmio i dettagli, ma vi dico:
- Mi ha riattaccato il telefono alla prima telefonata.
- Lo ha rifatto alla seconda.
- Il signor Paolo ha tenuto un tono arrogante per tutte e tre le telefonate. Mi ha spesso interrotto, mi ha più volte detto "le non può capire...", ha urlato e, appunto, ha riattaccato in modo maleducato il telefono per 2 volte.
- Durante le tre telefonate ho scoperto che il "problema" del furgone è stato un incidente, e che il problema era noto dal mattino.
- Quando ho fatto notare che avrebbero dovuto farmi sapere del problema ben prima, mi ha "spiegato" che in quel modo io mi sarei trovato un altro furgone e loro avrebbero perso una prenotazione.
- Si è anche lasciato scappare che "quando capitano questi problemi di solito riusciamo a risolverli". Questo si può interpretare a loro favore, ma anche a sfavore: questi problemi capitano e quindi sarebbe il caso di evitarli, ad esempio tenendo un furgone di riserva, o prenotando a loro spese anche presso la concorrenza e a prezzi superiori e a loro spese. Niente di tutto ciò.
Dopo un bel po' di telefonate, sono riuscito a trovare un furgone (se l'ho fatto io, figuratevi se non poteva farlo l'AV*S).
In sintesi: non prenotate con quelli dell' AV*S; se prenotate sappiate che la prenotazione non vale nulla. Almeno non in Italia (quando ci ho avuto a che fare all'estero non ho avuto problemi).
S.
CO-OOOOSA?
Imbufalito provo a ritelefonare. E poi ritelefono di nuovo. Chiedo che mi passino un responsabile. Un certo "Signor Paolo" (0434 21925). Vi risparmio i dettagli, ma vi dico:
- Mi ha riattaccato il telefono alla prima telefonata.
- Lo ha rifatto alla seconda.
- Il signor Paolo ha tenuto un tono arrogante per tutte e tre le telefonate. Mi ha spesso interrotto, mi ha più volte detto "le non può capire...", ha urlato e, appunto, ha riattaccato in modo maleducato il telefono per 2 volte.
- Durante le tre telefonate ho scoperto che il "problema" del furgone è stato un incidente, e che il problema era noto dal mattino.
- Quando ho fatto notare che avrebbero dovuto farmi sapere del problema ben prima, mi ha "spiegato" che in quel modo io mi sarei trovato un altro furgone e loro avrebbero perso una prenotazione.
- Si è anche lasciato scappare che "quando capitano questi problemi di solito riusciamo a risolverli". Questo si può interpretare a loro favore, ma anche a sfavore: questi problemi capitano e quindi sarebbe il caso di evitarli, ad esempio tenendo un furgone di riserva, o prenotando a loro spese anche presso la concorrenza e a prezzi superiori e a loro spese. Niente di tutto ciò.
Dopo un bel po' di telefonate, sono riuscito a trovare un furgone (se l'ho fatto io, figuratevi se non poteva farlo l'AV*S).
In sintesi: non prenotate con quelli dell' AV*S; se prenotate sappiate che la prenotazione non vale nulla. Almeno non in Italia (quando ci ho avuto a che fare all'estero non ho avuto problemi).
S.
Friday, 20 June 2008
Monday, 16 June 2008
William
Capita a volte nella vita di incontrare persone speciali. Di quelle che sanno fare qualcosa che nessun altro al mondo sa fare e che, nonostante ciò, rimangono semplici, disponibili, sanno sia insegnarti la tecnica, sia trasmetterti, in qualche modo, la loro forza di volontà, la loro umiltà, la loro serenità. La loro unicità. Persone, insomma, che ti lasciano senza fiato :-) William Trubridge è una di quelle. È stato un piacere vederlo in acqua dal vivo, stare in acqua insieme a lui, farsi insegnare qualcosa da lui. È stato un onore conoscerlo. Le sue danze subacquee saranno più belle d'ora in poi.
S.
S.
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50m!!
Libertiadi a Lignano.
Apnea con attrezzature (pinne): 70,80m. Non è il mio record ma non c'è male. Fatto quasi senza riscaldamento, solo un po' di apnee a secco, qualche breve dinamica e qualche breve statica. Peccato per l'acqua fredda... e ho anche sbagliato a uscire troppo "ripido", avrei potuto fare un paio di metri in più. Comunque una bella apnea, con belle sensazioni. A occhi chiusi (ho sbattuto il naso sul fondo :-) e ho anche fatto una deviazione verso la corsia di fianco :-) ), rilassato, senza far fatica... me la sono goduta.
Apnea senza attrezzature (rana subacquea): 50m! Questo sì che è il mio record! Lo scorso anno avevo fatto ca. 32m. E qualche giorno fa, in vasca corta e più calda, circa 1 vasca e mezza (forse 40m). Anche questo con solo qualche apnea a secco, 2' di rilassamento in acqua (sempre fredda!!) e poi via. Credo di aver fatto una buona rana, con gambate corrette. Non ho neanche fatto fatica... e sono uscito fresco. Per un attimo ho anche pensato di fare la virata.... sarà per la prossima volta. Anche questa una bella apnea, con belle sensazioni.
Apnea statica: 3'58". Non è il mio record (l'anno scorso avevo fatto 4'19"). Non ero molto in forma (stanco dal giorno precedente, non sono riuscito a rilassarmi bene, l'acqua era... fredda!). Sensazioni così così, un po' di pensieri negativi... non è un periodo facile... Insomma, bene così.
S.
Apnea con attrezzature (pinne): 70,80m. Non è il mio record ma non c'è male. Fatto quasi senza riscaldamento, solo un po' di apnee a secco, qualche breve dinamica e qualche breve statica. Peccato per l'acqua fredda... e ho anche sbagliato a uscire troppo "ripido", avrei potuto fare un paio di metri in più. Comunque una bella apnea, con belle sensazioni. A occhi chiusi (ho sbattuto il naso sul fondo :-) e ho anche fatto una deviazione verso la corsia di fianco :-) ), rilassato, senza far fatica... me la sono goduta.
Apnea senza attrezzature (rana subacquea): 50m! Questo sì che è il mio record! Lo scorso anno avevo fatto ca. 32m. E qualche giorno fa, in vasca corta e più calda, circa 1 vasca e mezza (forse 40m). Anche questo con solo qualche apnea a secco, 2' di rilassamento in acqua (sempre fredda!!) e poi via. Credo di aver fatto una buona rana, con gambate corrette. Non ho neanche fatto fatica... e sono uscito fresco. Per un attimo ho anche pensato di fare la virata.... sarà per la prossima volta. Anche questa una bella apnea, con belle sensazioni.
Apnea statica: 3'58". Non è il mio record (l'anno scorso avevo fatto 4'19"). Non ero molto in forma (stanco dal giorno precedente, non sono riuscito a rilassarmi bene, l'acqua era... fredda!). Sensazioni così così, un po' di pensieri negativi... non è un periodo facile... Insomma, bene così.
S.
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Thursday, 12 June 2008
CCL.zip
Il "CCL" è uno dei vari consigli in cui l'animale accademico italiano mostra il meglio di sé. All'animale accademico italiano, per qualche motivo, interessa portare avanti i propri corsi, i propri argomenti di ricerca. Ed è convinto che "le cose che faccio io sono importanti, belle, culturali, utili, giuste; quelle che fanno gli altri no". (mi ha sempre lasciato molto perplesso il fatto che queste opinioni siano diffuse anche fra accademici scientifici, ma questo è un altro discorso).
Riassumo il CCL di oggi ("CCL.zip", stile l'"Alberoni.zip" che ogni tanto compare su Macchianera):
Docente 1:
(traduzione: ho già in mente il mio pacchetto di corsi, sarà sicuramente attraente per gli studenti perché ho già chiesto loro che cosa vogliono come corsi)
Docente 2:
(traduzione: sì stavo giusto pensando anche io a un pacchetto su XY, ma se lo propongo da solo a tutto il consiglio non lo accettano di sicuro)
Docente 3:
(traduzione: il mio compare Docente 2 ha ragione, ma siccome poi i nostri pacchetti di corsi racimolano pochi studenti, bisogna fare in modo che gli studenti siano obbligati a seguire i nostri corsi, quindi glieli mettiamo come obbligatori)
Poi c'è sempre qualche cane sciolto che prova a far capire che l'informatica è cambiata in questi ultimi 10 anni, e che ostinarsi a vederla come la vedevamo noi spaccando in 4 i capelli di concetti ormai "vecchi" forse non è il modo migliore per fornire un buon servizio agli studenti, ma...
S.
Riassumo il CCL di oggi ("CCL.zip", stile l'"Alberoni.zip" che ogni tanto compare su Macchianera):
Docente 1:
Direi che come modo di procedere potremmo formare dei piccoli gruppi che lavorano insieme e propongono degli indirizzi, con i pacchetti degli esami/corsi che gli studenti dovrenno sostenere.
(traduzione: ho già in mente il mio pacchetto di corsi, sarà sicuramente attraente per gli studenti perché ho già chiesto loro che cosa vogliono come corsi)
Docente 2:
Concordo con il collega
(traduzione: sì stavo giusto pensando anche io a un pacchetto su XY, ma se lo propongo da solo a tutto il consiglio non lo accettano di sicuro)
Docente 3:
Però forse dovremmo accordarci su quali sono i corsi di base fondamentali che ogni studente dovrebbe seguire.
(traduzione: il mio compare Docente 2 ha ragione, ma siccome poi i nostri pacchetti di corsi racimolano pochi studenti, bisogna fare in modo che gli studenti siano obbligati a seguire i nostri corsi, quindi glieli mettiamo come obbligatori)
Poi c'è sempre qualche cane sciolto che prova a far capire che l'informatica è cambiata in questi ultimi 10 anni, e che ostinarsi a vederla come la vedevamo noi spaccando in 4 i capelli di concetti ormai "vecchi" forse non è il modo migliore per fornire un buon servizio agli studenti, ma...
S.
Friday, 16 May 2008
F.
Sottotitolo: sempre uno spettacolo
- Papà, questi sono quadri a strato, vero?
- Eh?!
- Ma sì, come quelli dello zio C.
- Ah :-D Piccolo, non si dice "a strato", si dice "astratti".
- Ah, va bene, va bene, ho capito!! Allora, questi quadri "a strati", sono come quelli dello zio C., vero?
- ...
S.
- Papà, questi sono quadri a strato, vero?
- Eh?!
- Ma sì, come quelli dello zio C.
- Ah :-D Piccolo, non si dice "a strato", si dice "astratti".
- Ah, va bene, va bene, ho capito!! Allora, questi quadri "a strati", sono come quelli dello zio C., vero?
- ...
S.
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Thursday, 17 April 2008
Contrazioni, finalmente!
Lunedì 14 aprile 2008, piscina di Lignano, allenamento con ripetute sui 50m con tempi di recupero brevi (1'15"-1'30"). Beh, finalmente, a fine allenamento ho sentito le contrazioni diaframmatiche! "Una ogni pinneggiata" :-) Ora almeno so cosa sono.
Sono contento.
S.
Sono contento.
S.
Son soddisfazioni...
Sono rientrato dal convegno a cui ho partecipato un paio di settimane fa. È stato molto bello, soprattutto per i riconoscimenti informali e soggettivi dei partecipanti al convegno, che mi hanno ripetutamente fatto i complimenti per le mie pubblicazioni, che mi hanno detto di attendere con trepidazione i miei prossimi lavori, che mi hanno chiesto se è possibile averne una bozza in anteprima, che mi hanno fatto notare come uno dei miei lavori sia menzionato in uno dei libri piu' di prossima uscita, scritto da luminari del mio settore, come uno dei due "best papers" degli ultimi 30 anni.
Rientrando mi dicevo: "queste sono soddisfazioni, altro che l'h-index..." Appunto "soddisfazioni". Non misure di quanto uno sia bravo. Sono-solo-semplici-soddisfazioni-personali. Fare i professori universitari è sempre meglio che lavorare: pensiamo a divertirci (nel senso alto e ampio del termine).
S.
Rientrando mi dicevo: "queste sono soddisfazioni, altro che l'h-index..." Appunto "soddisfazioni". Non misure di quanto uno sia bravo. Sono-solo-semplici-soddisfazioni-personali. Fare i professori universitari è sempre meglio che lavorare: pensiamo a divertirci (nel senso alto e ampio del termine).
S.
The biG problem
G**gle, we have a problem.
I often attend information retrieval conferences (that's part of my job). It is well known that, in recent years, at these conferences, one can feel an increasing negative attitude towards G**gle. The reason, stated bluntly, is that "they hire all our best PhDs - and even PhD students. That whouldn't be a problem per se; the problem is that they do not give anything back to the field: they do not publish, they do not provide query log data, they do not reveal the secrets of they search engine algorithms, etc. They take and do not give anything back".
One might say that G**gle gives back something: some free receptions at conferences. Well, that's not that much - also considering that they just feed us, and the food is... erm... far from excellent ;-)
More seriously, I see (I might be wrong) a further slight change in last months: there are rumors that people are beginning to leave G**gle. This is perhaps not surprising: who has been working there for 5 years or so has probably realized that he/she is "locked" there, with no career opportunity out there in the real world (if you don't publish, you won't get known); also, he/she is probably rich enough to afford leaving and (re)starting a career.
And this might make a big difference: if G**gle looses its people, it will loose everything. I mentioned these things to a couple of G**glers one week ago; let's see if this sorts any effect...
S.
I often attend information retrieval conferences (that's part of my job). It is well known that, in recent years, at these conferences, one can feel an increasing negative attitude towards G**gle. The reason, stated bluntly, is that "they hire all our best PhDs - and even PhD students. That whouldn't be a problem per se; the problem is that they do not give anything back to the field: they do not publish, they do not provide query log data, they do not reveal the secrets of they search engine algorithms, etc. They take and do not give anything back".
One might say that G**gle gives back something: some free receptions at conferences. Well, that's not that much - also considering that they just feed us, and the food is... erm... far from excellent ;-)
More seriously, I see (I might be wrong) a further slight change in last months: there are rumors that people are beginning to leave G**gle. This is perhaps not surprising: who has been working there for 5 years or so has probably realized that he/she is "locked" there, with no career opportunity out there in the real world (if you don't publish, you won't get known); also, he/she is probably rich enough to afford leaving and (re)starting a career.
And this might make a big difference: if G**gle looses its people, it will loose everything. I mentioned these things to a couple of G**glers one week ago; let's see if this sorts any effect...
S.
Caos... calmo
16 aprile 2008. Un battito d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas. Ed Lorenz.
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scienza
Friday, 21 March 2008
75m!
Prima abbiamo fatto apnea a secco: camminare intorno alla vasca da 25m. Un giro, gambe durissime!. Poi 2' recupero, poi altro giro, poi 2' recupero, poi massimale (un giro e mezzo).
Poi recupero totale e apnea dinamica in vasca da 25 (ma saranno 25m giusti?).
Una delle mie dinamiche peggiorni. Prima vasca brutta: ho preso poca aria, pinneggiavo male, gambe già dure dopo pochi metri, pensavo di non aver recuperato abbastanza dalle apnee a secco, virata da schifo. Seconda vasca a brontolare sulla prima vasca, poi virata decente e mi sono un po' rincuorato. La terza vasca è volata pensando alla virata buona, alle contrazioni che non arrivano, a se pinneggiare a delfino o no. Attimo di dubbio se fare la 4a virata, poi meglio di no, con le gambe dure rischiavo crampi.
Uscita non benissimo, sono rimasto stupito per quanto facevo fatica a recuperare, ci ho messo 30" buoni. Credo che sia stata la prima uscita tirata che ho fatto. Comunque sono contento.
Poi mi ha anche lasciato stupito il riuscire a fare ripetute sui 25m in espirazione totale con 30" di recupero. E anche ripetute 25m a rana subacquea con 40" di recupero! Credevo che non ne sarei mai stato capace! Allora gli allenamenti sono serviti a qualcosa.
Ora devo imparare a pinneggiare decentemente (qualche allenamento fa ci ero riuscito) e allenare la compensazione. E provare a fare una statica al limite (a proposito: la scorsa settimana avevo fatto circa tre statiche di rilassamento e poi 3'15" e 3'43").
S.
Poi recupero totale e apnea dinamica in vasca da 25 (ma saranno 25m giusti?).
Una delle mie dinamiche peggiorni. Prima vasca brutta: ho preso poca aria, pinneggiavo male, gambe già dure dopo pochi metri, pensavo di non aver recuperato abbastanza dalle apnee a secco, virata da schifo. Seconda vasca a brontolare sulla prima vasca, poi virata decente e mi sono un po' rincuorato. La terza vasca è volata pensando alla virata buona, alle contrazioni che non arrivano, a se pinneggiare a delfino o no. Attimo di dubbio se fare la 4a virata, poi meglio di no, con le gambe dure rischiavo crampi.
Uscita non benissimo, sono rimasto stupito per quanto facevo fatica a recuperare, ci ho messo 30" buoni. Credo che sia stata la prima uscita tirata che ho fatto. Comunque sono contento.
Poi mi ha anche lasciato stupito il riuscire a fare ripetute sui 25m in espirazione totale con 30" di recupero. E anche ripetute 25m a rana subacquea con 40" di recupero! Credevo che non ne sarei mai stato capace! Allora gli allenamenti sono serviti a qualcosa.
Ora devo imparare a pinneggiare decentemente (qualche allenamento fa ci ero riuscito) e allenare la compensazione. E provare a fare una statica al limite (a proposito: la scorsa settimana avevo fatto circa tre statiche di rilassamento e poi 3'15" e 3'43").
S.
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Friday, 7 March 2008
Come (non) si compra una casa
L'antefatto.
Stiamo cercando casa. Ne vogliamo una più grande perché in quella attuale ormai non ci stiamo più fisicamente. La scorsa settimana ne vediamo una tramite agenzia . Non faccio nomi perché non voglio querele :), e perché non mi pare corretto, dato che immagino che tutte le agenzie si comportino allo stesso modo, e perché non mi interessa, non è quello lo scopo. La casa ci piace. È la prima che ci piace tanto. La richiesta è di 290ke. Al di sopra di quanto possiamo permetterci. Ma non la scartiamo perché ci piace proprio tanto e magari qualche sacrificio si può fare. E poi l'agenzia ce la presenta bene: tutto fuori capitolato, tutto ben rifinito, tutto di prima qualità, antifurto, clima, centralina telefonica per avere telefono e ADSL in ogni stanza, ecc. ecc.
Poi torniamo a vederla. Continua a piacerci. Soprattuto a G., ma anche a me. L'agenzia ci mette fretta, ho l'impressione che vorrebbe farci fare una proposta formale lì sul posto, se non addirittura accettare la richiesta. Gli facciamo capire che siamo molto interessati e che vogliamo però rifletterci su un attimo perché è un passo importante e non facile per noi. Concordano, poi a quattr'occhi ci fanno capire - o almeno io capisco- che anche con 5000e in meno la si porta a casa.
Noi passiamo qualche giorno a casa a farci i conti con fogli Excel, grafici sulle rate del mutuo trentennale e sui nostri stipendi, calcoli di prezzi al metro quadro, telefonate "anonime" al costruttore che deve costruire sul lotto antistante per capire che tipo di palazzina/villa/ecc. aspettarci, ecc. ecc. ecc. Ci dormiamo (male) su e ci ridormiamo (male) su. Litighiamo un sacco perché G. è più convinta e io meno. L'agenzia si aspetta la nostra offerta per il giorno dopo, noi telefoniamo sul tardi e fissiamo un appuntamento per due giorni dopo. G. ha l'idea di telefonare al costruttore che l'ha costruita due anni fa per vedere un suo cantiere, con l'idea di capire come lavorano.
Il fatto
Il giorno fatidico, la mattina io pranzo con L. e A. Mi vedono forse poco convinto, hanno comprato casa da poco, ci sono appena passati e mi danno qualche consiglio, fra cui quello di offrire 250ke. Sul momento mi pare esagerato, ma io le cose me le metto via e ci rifletto su (il giorno prima anche mamma aveva detto la stessa cosa) Poi visitiamo il cantiere. Villa a schiera centrale, completamente rifinita, di capitolato uguale all'altra, simile, più vicina al centro, un po' più piccola, ma con una piccola soffitta, insomma sicuramente comparabile. Prezzo: 300e.
Eh no. Quella nuova costa esattamente (considerando la percentuale dell'agenzia) come quella vecchia di 2 anni, che non è stata costruita secondo le ultime norme, ecc. ecc. G. entra in "modalità affari": dimentica i sentimentalismi e ragionandoci su con calma in un'oretta decidiamo di offrire 260e. Andiamo in agenzia, "G. in modalità affari" gli spiega i nostri ragionamenti e li stende abbastanza, provano a risollevarsi cercando di ribattere, di "arrabbiarsi" (io sono convinto che quando fanno così fingono, deve essere una qualche tecnica psicologica da venditore), di cambiare discorso, ecc. ecc. Noi ribattiamo colpo su colpo e li vediamo cedere. Tirano fuori il contratto precedente, lì c'è un prezzo, ma loro dicono che non si ricordano il prezzo vero. A un certo punto uno si lascia scappare che due anni fa hanno pagato la casa 255ke. E DA NOI NE VOLEVANO 290?? CI PIGLIANO PER IL CULO??? Noi facciamo la nostra offerta informale (non firmiano nulla). Ce ne andiamo salutando cordialmente.
Usciamo. "G., gimme five". Li abbiamo stesi. Mano nella mano ci diciamo "Casa nostra è lì che ci aspetta da qualche parte. Bisogna solo trovarla. E bisogna schivare tutte quelle che si mettono in mezzo e non lo sono".
Che morale trarne?
Regola 1: Bisogna essere disposti a rinunciare. Se si è innamorati della casa, se si vuole proprio quella, in un modo o nell'altro ti intortano.
Regola 2: Bisogna informarsi. Borsino immobiliare. Farsi i conti sul prezzo per metroquadro.
Regola 3: Gli agenti immobiliari sanno fare il loro mestiere: ti mettono fretta, cercano di farti firmare il prima possibile, fanno il poliziotto buono e quello cattivo, fingono di arrabbiarsi perché la tua proposta è "indecente", cercano di farti cambiare idea e quando tu ribatti punto su punto cambiano discorso e poi ci riprovano. ecc. ecc. Sono bravi; anzi, hanno tecnica. Ma sono anche "polli", se tu sei in gamba li puoi intortare tu, loro prima o poi si contraddicono, e li scopri. Poi magari non hai la casa, ma almeno non ti sei preso un taccone.
Il postfatto
L'hanno venduta per 290, con un'altra agenzia. Eh, non era proprio la nostra, era solo una che si era messa in mezzo.
P.S. Pagare una birra a L. e A. Dire alla mamma "avevi ragione". Dire a G. che in "modalità affari" non la batte nessuno.
S.
Stiamo cercando casa. Ne vogliamo una più grande perché in quella attuale ormai non ci stiamo più fisicamente. La scorsa settimana ne vediamo una tramite agenzia . Non faccio nomi perché non voglio querele :), e perché non mi pare corretto, dato che immagino che tutte le agenzie si comportino allo stesso modo, e perché non mi interessa, non è quello lo scopo. La casa ci piace. È la prima che ci piace tanto. La richiesta è di 290ke. Al di sopra di quanto possiamo permetterci. Ma non la scartiamo perché ci piace proprio tanto e magari qualche sacrificio si può fare. E poi l'agenzia ce la presenta bene: tutto fuori capitolato, tutto ben rifinito, tutto di prima qualità, antifurto, clima, centralina telefonica per avere telefono e ADSL in ogni stanza, ecc. ecc.
Poi torniamo a vederla. Continua a piacerci. Soprattuto a G., ma anche a me. L'agenzia ci mette fretta, ho l'impressione che vorrebbe farci fare una proposta formale lì sul posto, se non addirittura accettare la richiesta. Gli facciamo capire che siamo molto interessati e che vogliamo però rifletterci su un attimo perché è un passo importante e non facile per noi. Concordano, poi a quattr'occhi ci fanno capire - o almeno io capisco- che anche con 5000e in meno la si porta a casa.
Noi passiamo qualche giorno a casa a farci i conti con fogli Excel, grafici sulle rate del mutuo trentennale e sui nostri stipendi, calcoli di prezzi al metro quadro, telefonate "anonime" al costruttore che deve costruire sul lotto antistante per capire che tipo di palazzina/villa/ecc. aspettarci, ecc. ecc. ecc. Ci dormiamo (male) su e ci ridormiamo (male) su. Litighiamo un sacco perché G. è più convinta e io meno. L'agenzia si aspetta la nostra offerta per il giorno dopo, noi telefoniamo sul tardi e fissiamo un appuntamento per due giorni dopo. G. ha l'idea di telefonare al costruttore che l'ha costruita due anni fa per vedere un suo cantiere, con l'idea di capire come lavorano.
Il fatto
Il giorno fatidico, la mattina io pranzo con L. e A. Mi vedono forse poco convinto, hanno comprato casa da poco, ci sono appena passati e mi danno qualche consiglio, fra cui quello di offrire 250ke. Sul momento mi pare esagerato, ma io le cose me le metto via e ci rifletto su (il giorno prima anche mamma aveva detto la stessa cosa) Poi visitiamo il cantiere. Villa a schiera centrale, completamente rifinita, di capitolato uguale all'altra, simile, più vicina al centro, un po' più piccola, ma con una piccola soffitta, insomma sicuramente comparabile. Prezzo: 300e.
Eh no. Quella nuova costa esattamente (considerando la percentuale dell'agenzia) come quella vecchia di 2 anni, che non è stata costruita secondo le ultime norme, ecc. ecc. G. entra in "modalità affari": dimentica i sentimentalismi e ragionandoci su con calma in un'oretta decidiamo di offrire 260e. Andiamo in agenzia, "G. in modalità affari" gli spiega i nostri ragionamenti e li stende abbastanza, provano a risollevarsi cercando di ribattere, di "arrabbiarsi" (io sono convinto che quando fanno così fingono, deve essere una qualche tecnica psicologica da venditore), di cambiare discorso, ecc. ecc. Noi ribattiamo colpo su colpo e li vediamo cedere. Tirano fuori il contratto precedente, lì c'è un prezzo, ma loro dicono che non si ricordano il prezzo vero. A un certo punto uno si lascia scappare che due anni fa hanno pagato la casa 255ke. E DA NOI NE VOLEVANO 290?? CI PIGLIANO PER IL CULO??? Noi facciamo la nostra offerta informale (non firmiano nulla). Ce ne andiamo salutando cordialmente.
Usciamo. "G., gimme five". Li abbiamo stesi. Mano nella mano ci diciamo "Casa nostra è lì che ci aspetta da qualche parte. Bisogna solo trovarla. E bisogna schivare tutte quelle che si mettono in mezzo e non lo sono".
Che morale trarne?
Regola 1: Bisogna essere disposti a rinunciare. Se si è innamorati della casa, se si vuole proprio quella, in un modo o nell'altro ti intortano.
Regola 2: Bisogna informarsi. Borsino immobiliare. Farsi i conti sul prezzo per metroquadro.
Regola 3: Gli agenti immobiliari sanno fare il loro mestiere: ti mettono fretta, cercano di farti firmare il prima possibile, fanno il poliziotto buono e quello cattivo, fingono di arrabbiarsi perché la tua proposta è "indecente", cercano di farti cambiare idea e quando tu ribatti punto su punto cambiano discorso e poi ci riprovano. ecc. ecc. Sono bravi; anzi, hanno tecnica. Ma sono anche "polli", se tu sei in gamba li puoi intortare tu, loro prima o poi si contraddicono, e li scopri. Poi magari non hai la casa, ma almeno non ti sei preso un taccone.
Il postfatto
L'hanno venduta per 290, con un'altra agenzia. Eh, non era proprio la nostra, era solo una che si era messa in mezzo.
P.S. Pagare una birra a L. e A. Dire alla mamma "avevi ragione". Dire a G. che in "modalità affari" non la batte nessuno.
S.
Monday, 25 February 2008
F come Filastrocca!
Le sillabe accoppiate
Le doppie separate
si sono proprio stufate.
Le sillabe spezzate
si sono molto arrabbiate.
Alcune poi, interrotte,
si sono proprio rotte.
Invece quelle unite
si sono molto divertite.
Quando a capo vuoi andare
le regole devi rispettare.
E a San Valentino
le sillabe innamorate
si scambiano un cuoricino.
F. (con un aiutino da S.)
15/2/2008
Le doppie separate
si sono proprio stufate.
Le sillabe spezzate
si sono molto arrabbiate.
Alcune poi, interrotte,
si sono proprio rotte.
Invece quelle unite
si sono molto divertite.
Quando a capo vuoi andare
le regole devi rispettare.
E a San Valentino
le sillabe innamorate
si scambiano un cuoricino.
F. (con un aiutino da S.)
15/2/2008
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Saturday, 23 February 2008
Perché faccio ricerca
Sono ormai più di 15 anni che mi sono laureato, e di fatto sono circa 18 anni che "faccio ricerca" (ho cominciato nella mia tesi di laurea). Fare ricerca vuol dire studiare, ipotizzare, sperimentare, verificare, confrontare. Vuol dire cercare di capire il perché delle cose. Vuol dire cercare di costruire cose migliori di quelle che ci sono. Fare ricerca vuol dire tante cose, e non è facile spiegarlo, e comunque non è l'argomento di questo post.
Qui vorrei scrivere perché io faccio ricerca.
Per un po' di anni mi sono risposto dicendomi:
Ma ultimamente mi sono dato un'altra risposta. Lo spunto mi è venuto dall'osservazione che ci sono alcune cose che mi danno fastidio al di fuori della scienza. Mi dà fastidio l'ipocrisia, la falsità. L'arroganza. L'ingiustizia. La disonestà. (ovviamente di tutte queste cose si fa indigestione non appena si segue un po' la politica italiana...) Mi piacciono la correttezza, la giustizia, la verità. E mi sono reso conto che la scienza è forse l'attività umana che porta più vicino alla verità, alla giustizia. Non la religioni, che privilegiano "il verbo", "la parola di Dio" alle osservazioni e alla verità (se io vedo una cosa e la Bibbia ne dice un'altra, vince la Bibbia, cfr. Galileo...). Non la giurisprudenza, la politica, l'economia, la filosofia, lo studio dell'etica, che sono troppo "umane" - e quindi troppo influenzabili e influenzate.
Ma la scienza, che nonostante alcuni limiti, segue regole precise, persegue obiettivi precisi. Con la scienza si sa come si devono dimostrare le cose. Si sa che alcune cose sono, almeno per ora, non dimostrabili. Si sa che l'obiettivo è capire com'è fatto il mondo "là fuori".
Certo, poi la scienza è fatta dagli scienziati, e gli scienziati sono umani, quindi... però c'è una comunità che segue un insieme di regole precise (il metodo Galileiano, il peer review, ...), che dà valore allo scetticismo, allo spirito critico. Se una cosa è palesemente falsa, lo scienziato che se ne accorge lo dice.
Sì, il mio lavoro (fare scienza) mi piace anche perché è Giusto.
S.
Qui vorrei scrivere perché io faccio ricerca.
Per un po' di anni mi sono risposto dicendomi:
Perché mi piace. Mi piace scoprire cose nuove. Mi piace l'idea di "vedere più lontano", come i giocatori di scacchi. Mi piace "vedere cose che nessun uomo ha mai visto prima".Ma questa è una visione un po' romantica e romanzata. In realtà alla fine fare ricerca spesso si riduce a passare molto tempo a capire cosa hanno fatto gli altri, per poter salire "sulle spalle dei giganti" e vedere lontano grazie a loro, e poi a passare molto altro tempo e a fare tanta fatica per vedere un pezzetto più in là.
Ma ultimamente mi sono dato un'altra risposta. Lo spunto mi è venuto dall'osservazione che ci sono alcune cose che mi danno fastidio al di fuori della scienza. Mi dà fastidio l'ipocrisia, la falsità. L'arroganza. L'ingiustizia. La disonestà. (ovviamente di tutte queste cose si fa indigestione non appena si segue un po' la politica italiana...) Mi piacciono la correttezza, la giustizia, la verità. E mi sono reso conto che la scienza è forse l'attività umana che porta più vicino alla verità, alla giustizia. Non la religioni, che privilegiano "il verbo", "la parola di Dio" alle osservazioni e alla verità (se io vedo una cosa e la Bibbia ne dice un'altra, vince la Bibbia, cfr. Galileo...). Non la giurisprudenza, la politica, l'economia, la filosofia, lo studio dell'etica, che sono troppo "umane" - e quindi troppo influenzabili e influenzate.
Ma la scienza, che nonostante alcuni limiti, segue regole precise, persegue obiettivi precisi. Con la scienza si sa come si devono dimostrare le cose. Si sa che alcune cose sono, almeno per ora, non dimostrabili. Si sa che l'obiettivo è capire com'è fatto il mondo "là fuori".
Certo, poi la scienza è fatta dagli scienziati, e gli scienziati sono umani, quindi... però c'è una comunità che segue un insieme di regole precise (il metodo Galileiano, il peer review, ...), che dà valore allo scetticismo, allo spirito critico. Se una cosa è palesemente falsa, lo scienziato che se ne accorge lo dice.
Sì, il mio lavoro (fare scienza) mi piace anche perché è Giusto.
S.
F. come Febbre
Quando F. ha la febbre è più spettacolo del solito:
F.: "Papà, ho l'abbassacollo"
Papà: "Eh?????"
F.: "Ma sì, come si chiama quella cosa lì che quando muovi la testa ti fa male e non riesci a muoverla e rimani bloccato guarda così..." (mima il movimento)
Papà: "Ah, il torcicollo. Hai il torcicollo"
F.: "Noo, ti ho detto che ho l'abbassacollo. Mi fa male non quando giro la testa ma quando la abbasso, vedi così" (mima il movimento) "E anche quando la alzo. Ho anche l'alzacollo".
Logica ferrea.
S.
F.: "Papà, ho l'abbassacollo"
Papà: "Eh?????"
F.: "Ma sì, come si chiama quella cosa lì che quando muovi la testa ti fa male e non riesci a muoverla e rimani bloccato guarda così..." (mima il movimento)
Papà: "Ah, il torcicollo. Hai il torcicollo"
F.: "Noo, ti ho detto che ho l'abbassacollo. Mi fa male non quando giro la testa ma quando la abbasso, vedi così" (mima il movimento) "E anche quando la alzo. Ho anche l'alzacollo".
Logica ferrea.
S.
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Tuesday, 19 February 2008
La prima pagella
F. ha ricevuto la sua prima pagella. Lacrimuccia.
È una bella pagella, ha preso tutti Distinto (ma «le maestre hanno detto che non danno Ottimo a nessuno in questo quadrimestre»)... a parte il voto in Condotta, che adesso ha un nome molto più complicato, qualcosa del tipo "comportamento consono alle regole della vita democratica e civile". Lì ha preso solo Buono. Speriamo che abbia capito di non dare calci e pugni ai compagni...
Glielo dico o non glielo dico che anche io avevo rischiato il "7 in condotta"?
S.
È una bella pagella, ha preso tutti Distinto (ma «le maestre hanno detto che non danno Ottimo a nessuno in questo quadrimestre»)... a parte il voto in Condotta, che adesso ha un nome molto più complicato, qualcosa del tipo "comportamento consono alle regole della vita democratica e civile". Lì ha preso solo Buono. Speriamo che abbia capito di non dare calci e pugni ai compagni...
Glielo dico o non glielo dico che anche io avevo rischiato il "7 in condotta"?
S.
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unforgettable
Tuesday, 12 February 2008
Lettera della carlucci su Maiani
Premessa: non conosco Maiani, né la Carlucci. Ma se la Carlucci fosse una mia studentessa e avesse scritto questa lettera, la stroncherei così:
S.
P.S. Ovviamente quanto sopra è da prendere in tono ironico... e didattico. Ci tengo in particolare a sottolineare l'aspetto didattico: per spiegare come si scrive, spesso il modo migliore è di far vedere come non si scrive, come ad esempio qui. Grazie alla Carlucci per un "buon" (!) esempio.
Roma, 7 febbraio 2008O è vero o è falso. "Niente di più falso" non ha senso. È anche sicuramente sbagliato: "2+2=3" è "meno falso"? E "2+2=3 e Maiani è un fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali"? E "2+2=3 e Maiani è un fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali e la Carlucci ha sempre torto"? ecc. ecc.
Spett.le : Presidente Prodi
Ministro Mussi
Sottosegretario Modica
P.C. : Componenti Commissione Cultura Camera dei Deputati
Componenti Commissione Cultura Senato della Repubblica
Nel proporlo alla Presidenza del CNR Luciano Maiani è stato definito fisico di alto profilo dotato di grandi capacità manageriali. Niente di più falso.
Maiani nel 1969 ha avuto la fortuna di lavorare per un semestre ad Harvard con Sheldon Glashow (Premio Nobel per la Fisica nel 1979) con i quale pubblicò l’unico suo lavoro degno di interesse.Manca il riferimento bibliografico. Manca la dimostrazione che fra le centinaia di lavori di Maiani non ve ne sia nessun altro "degno di interesse". Chi scrive dovrebbe prima leggerli tutti e poi "smontarli" uno per uno.
Lavoro che firmò ma che chiaramente non capì visto che nel 1974 lo rinnegò pubblicando un altro lavoro (nota bene: insieme a Cabibbo, Parisi e Petronzio)Di nuovo manca il riferimento bibliografico.
dove confusero particelle elementari di proprietà fisiche diverse."Confondere" è ambiguo. Cosa c'entri il confondere con il "chiaramente non capì" non è chiaro.
Successivamente Glashow addirittura si oppose a che Maiani ottenesse un posto di ruolo al CERN poiché manifestamente non aveva capito una teoria di cui era autore. Cosa, questa, estremamente ridicola.Sarà anche ridicola, ma lo sono molto di più le affermazioni ingiustificate: chi dice che Glashow si oppose? Chi dice che lo fece perché Maiani non aveva capito? Chi dice che Maiani non aveva capito?
Tutto questo creò un notevole danno di immagine alla Fisica italiana e alla tanto pubblicizzata scuola romana della Sapienza:Chi lo dice? Dove? Quando? Quantificare il "notevole" danno e la "tanto" pubblicizzata.
i famosi “eredi di Fermi” che ancora non hanno prodotto nulla di scientificamente rilevanteChi lo dice? Dove? Quando? Mettere i riferimenti alle fonti!
ma che sono molto abili nel procurarsi posizioni di potere: Cabibbo è stato Presidente dell’INFN e dell’ENEA, Petronzio è l’attuale Presidente dell’INFN, Parisi ha presieduto il Comitato di Alta Consulenza che ha portato Maiani alla Presidenza del CNR.Oh, finalmente un timido tentativo di riferimenti bibliografici... ma ancora non ci siamo, riprovi: mancano autori e pagine.
Maiani è stato Presidente dell’INFN e Direttore del CERN provocando danni devastanti ad entrambe le istituzioni. Particolarmente critica fu la sua gestione del CERN come è dimostrato da numerosi documenti (si veda, per esempio, Nature del 4 ottobre e dell’11 ottobre 2001).
Letizia Moratti, allora Ministro della Ricerca, riuscì a risolvere la crisi e impedì una bruttissima figura all’Italia. Da ricordare che Parisi e Petronzio manifestavano nelle piazze italiane contro la Moratti proprio mentre lei si impegnava a salvare la faccia (e non solo) al loro sodale Maiani.E quindi? Non si può manifestare il proprio dissenso?
Tutto questo non potrà essere dimenticato. Sarebbe pertanto utile per il bene di tutti e, soprattutto, del CNR che Maiani facesse un passo indietro.Sembra quasi una minaccia!?
Invito anche i colleghi della Commissione Cultura del centrosinistra ad informarsi meglio prima di esprimere giudizi non basati sui fatti e chiaramente in malafede.Qui, ovviamente, si rasenta il tragicomico... :-) Paolo Rossi direbbe: "paradosso, negacion de l'evidencia, insulti al clero y apoteosis final".
Questo invito è inoltre particolarmente rivolto al Sottosegretario Luciano Modica. On. Gabriella CarlucciInsomma, "On. Gabriella Carlucci", meglio se torna al prossimo appello. E studi!!
S.
P.S. Ovviamente quanto sopra è da prendere in tono ironico... e didattico. Ci tengo in particolare a sottolineare l'aspetto didattico: per spiegare come si scrive, spesso il modo migliore è di far vedere come non si scrive, come ad esempio qui. Grazie alla Carlucci per un "buon" (!) esempio.
Thursday, 7 February 2008
Isaac Asimov. Noam Chomsky.
Ok, sono due "ragazzi" in gamba, ma che c'entrano?
Mah, è una mia teoria: la psicostoria può essere di conforto in questi tempi bui della democrazia. Tempi bui perché la gente, il popolo, non partecipano più: le percentuali di elettori stanno scendendo sempre più (negli USA, dove si è sotto al 60%, ma anche in Italia - e si pensi anche ai nostri ultimi referendum, che non hanno raggiunto il quorum del 50%). Tempi bui perché l'attuale legge elettorale italiana (la "Porcata" di Calderoli...) non consente di scegliere i propri rappresentanti. Tempi bui perché, come dice quella che forse è la migliore mente del ventesimo secolo, viviamo immersi in una fabbrica del consenso, che ci impedisce di vedere le cose come stanno e di scegliere con cognizione di causa i nosti rappresentanti.
Insomma, io aggiungerei alle leggi della psicostoria la seguente:
Congettura di Chomsky
Continuando la tendenza dei "tempi bui", prima o poi la partecipatività scendera sotto il 50%. A quel punto ci sarà una Crisi.
Prima o poi il 50%+1 (che non è il 51%...) si schiferà e rifiuterà la casta politica che ci ritroviamo. A quel punto sarà facile per un qualcuno (Grillo? Novello duce? Qualcun altro?) "scendere" in politica e mobilitare il 50%+1 schifato. Prima o poi succede. Prima o poi c'è una Crisi. Speriamo che le cose cambino in meglio...
S.
Mah, è una mia teoria: la psicostoria può essere di conforto in questi tempi bui della democrazia. Tempi bui perché la gente, il popolo, non partecipano più: le percentuali di elettori stanno scendendo sempre più (negli USA, dove si è sotto al 60%, ma anche in Italia - e si pensi anche ai nostri ultimi referendum, che non hanno raggiunto il quorum del 50%). Tempi bui perché l'attuale legge elettorale italiana (la "Porcata" di Calderoli...) non consente di scegliere i propri rappresentanti. Tempi bui perché, come dice quella che forse è la migliore mente del ventesimo secolo, viviamo immersi in una fabbrica del consenso, che ci impedisce di vedere le cose come stanno e di scegliere con cognizione di causa i nosti rappresentanti.
Insomma, io aggiungerei alle leggi della psicostoria la seguente:
Congettura di Chomsky
Continuando la tendenza dei "tempi bui", prima o poi la partecipatività scendera sotto il 50%. A quel punto ci sarà una Crisi.
Prima o poi il 50%+1 (che non è il 51%...) si schiferà e rifiuterà la casta politica che ci ritroviamo. A quel punto sarà facile per un qualcuno (Grillo? Novello duce? Qualcun altro?) "scendere" in politica e mobilitare il 50%+1 schifato. Prima o poi succede. Prima o poi c'è una Crisi. Speriamo che le cose cambino in meglio...
S.
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